Curriculum Vitae
Augusto
Vegezzi
Lo scrivente AUGUSTO VEGEZZI nacque a Piacenza lo 11 2 1932 conseguì la maturità classica nell’ anno scolastico 1949-50, si iscrisse alla Facoltà di Filosofia dell’ Università di Milano, si laureò nell’ anno accademico 1954-55 con una tesi sulla filosofia sociale e pedagogica di J. Dewey, relatore A. Banfi controrelatore P. Rossi.
Dopo la laurea si dedicò all’ attività educativa e alla ricerca pedagogica promuovendo iniziative di educazione sociale degli adulti e intraprendendo studi sulla formazione permanente. Costituì insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi il centro di documentazione e informazione socio-politica Incontri di cultura di Piacenza, che fu la matrice storica della rivista Quaderni Piacentini.
Nel 1960 si trasferì a Milano, per continuare le sue attività educative in seno alla Società Umanitaria, interessandosi sopratutto del settore formazione industriale, istruzione tecnico-grafica, ecc.
Nel frattempo fece parte del gruppo di ricerca sociologico-politica dei Quaderni rossi, svolgendo inchieste e sperimentazioni sociali nei settori dell’industria automobilistica, in particolare Innocenti e Alfa Romeo, in collaborazione con Panzieri, Alquati, Gasparotto, Asor Rosa, Negri, Tronti, ecc.
Insieme a Bellocchio, Cherchi, Fortini ecc. diede vita nel 1962 ai Quaderni piacentini, partecipando al comitato di direzione e collaborando alla redazione della rivista.
Nel 1964 iniziò i suoi studi sul pensiero di H. Marcuse, introducendo in Italia gli orientamenti di pensiero del sociologo tedesco-americano. Frutto specifico di queste ricerche fu il saggio Eros e utopia, comparso nel numero 17+18 dei Quaderni piacentini (luglio-settembre 1964). Il problema della sociologia della conoscenza e delle culture lo portò ad approfondire la tematica delle cosiddette due “culture”, definendo la propria posizione nell’articolo Le due sotto culture, pubblicato dai Quaderni piacentini, 19-20 (ottobre-dicembre 1964).
Nel 1965 si dedicò in particolare all’indagine dei fenomeni culturali e religiosi dello sviluppo della società industriale avanzata in Italia, e, in quest’ottica, scrisse, sempre sui Quaderni piacentini, 25 (dicembre 1965), Ipotesi sull’orientamento attuale del cattolicesimo italiano.
Gli studi di carattere sovrastrutturale, con la loro inevitabile insufficienza lo indussero ad approfondire le articolazioni complesse tra i fenomeni strutturali e le forme ideologiche e scientifiche di coscienza, sopratutto per quanto riguarda i paesi “socialisti”. Lo sviluppo della rivoluzione industriale e della tecnocrazia nell’URSS ed i complessi risvolti politico-culturali di tale svolta socio-storica costituirono il tema di due saggi sulla Tecnocrazia e il marxismo in URSS, saggi sviluppati sulla falsa riga, criticamente discussa, del pensiero marcusiano.
L’esplosione dell’interesse per H. Marcuse e le relative polemiche richiesero un saggio per puntualizzare, al di là delle deformazioni ideologiche, la portata e i limiti del pensiero filosofico e sociologico di questo studioso: Marcuse: un’operazione politica apparve su Nuovo impegno, II (febbraio-aprile 1968).
La grande crisi del 1968 richiamò il massimo delle energie dello scrivente che si dedicò completamente al problema della comunicazione e valutazione educative in rapporto al movimento degli insegnanti di Milano. In questo periodo lo scrivente intraprese ricerche specifiche sulla sociologia dell’educazione e sulle metodiche dell’informazione pedagogica, frutto delle quali sono due antologie di cultura critica Gli argomenti umani, 1969, Morano, Napoli, e Passato e presente, di imminente pubblicazione presso lo stesso editore.
Si inquadra nello stesso processo di ricerca teorico-pratica la promozione nel corso del 1969 e del 1970 di iniziative sociali di studio e sperimentazione educativi, imperniati sul problema della separatezza della Scuola e delle Scienza sociologiche nella prospettiva della società industriale avanzata.
Lo scrivente ha promosso e presieduto nel Giugno 1970 a Milano un convegno sull’educazione non-autoritaria, in collaborazione con il professor E. Facchinelli; ha presentato la relazione introduttiva al Convegno sui contenuti alternativi in una Scuola non-autoritaria; ha organizzato e presieduto un convegno, il 20 IX 1970, sulla sperimentazione socio-pedagogica di tipo democratico e autogestito; ha in corso di elaborazione un libro sulla ”Comunicazione e valutazione educative”, un saggio - destinato alla rivista Classe - intitolato Un’analisi socio-politica delle lotte del movimento degli insegnanti di Milano.